Antonio Caprarica Uranio impoverito

Neuroni impoveriti

Tre giorni fa il governo britannico annuncia l’invio di proiettili all’uranio impoverito a Kiev. E da quell’istante l’uranio impoverito si tramuta in Chanel n. 5, con un fans club di tutto rispetto, incluso Antonio Caprarica, ex reginologo in astinenza da regine.

di Marco Travaglio

Secondo il Centro Osservatorio Militare, 7.600 militari italiani in missione dalla Bosnia alla Somalia all’Iraq si sono ammalati di cancro per l’esposizione all’uranio impoverito, rilasciato da proiettili Nato; e 400 sono morti di leucemia o altri tumori. L’esplosione sprigiona nell’aria polveri sottilissime che si depositano sul terreno e vengono inalate da uomini e animali, entrano nell’organismo per via respiratoria o tramite gli alimenti e viaggiano nel sangue da un organo all’altro: un veleno invisibile che uccide anche a distanza di decenni. Tutto accertato da indagini epidemiologiche, giudiziarie e parlamentari in vari Paesi. Infatti, quando s’è saputo che le truppe russe in Ucraina potenziano i proiettili con uranio impoverito, mettendo a ulteriore rischio i propri soldati, quelli ucraini e i civili, la condanna è stata unanime. Poi tre giorni fa il governo britannico annuncia l’invio di proiettili all’uranio impoverito a Kiev. E da quell’istante l’uranio impoverito si tramuta in Chanel n. 5, con un fans club di tutto rispetto. Antonio Caprarica, ex reginologo in astinenza da regine, spiega su La7 che i simpatici proiettili radioattivi – purché made in London – sono “correntemente usati su tutti i campi di battaglia, purtroppo con esiti assai preoccupanti per la salute dei soldati che, poveracci, come dire, hanno anche altre preoccupazioni: non solo le malattie da uranio impoverito, ma quel che gli succede sui campi di battaglia. Quindi nessun allarme escalation”. Se non muori ammazzato, come dire, vuoi mettere la soddisfazione di tornare a casa e beccarti correntemente una leucemia o un cancro a piacere targato Uk? La Nato, si sa, è come il Dash: lava più bianco.

Su RadioRai il noto esperto Federico Fubini dispensa altre perle di saggezza: “Il Fatto titola ‘Uranio impoverito, Ucraina nuovo Iraq’, ma ho cercato di approfondire e non mi sembra che la scienza sia univoca sulla pericolosità dell’uranio impoverito”. Anzi, i pediatri lo consigliano per l’aerosol ai bambini. E lui si vede che ha studiato: “Il tema è controverso. Secondo l’Oms, una dose di radiazione da uranio impoverito è circa il 60% facendo 100% quella da uranio puro. I pericoli radiologici sono più bassi perché l’organismo tende a liberarsi di questa sostanza attraverso le urine con molta più facilità”. Una passeggiata di salute, che agevola pure la diuresi. “In buona sostanza ci sono polemiche, discussioni… Però, al di là di quello che dice la scienza, per me ci sono temi un po’ culturali che riguardano come stiamo discutendo di questi argomenti”. Ma infatti: noi non vediamo l’ora di regalargli una suppostina di uranio impoverito e, dopo l’uso, affrontare quei temi un po’ culturali che riguardano come stiamo discutendo di questi argomenti.

Il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2023

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