La verità per sbaglio
Per celebrare con largo anticipo il 50° compleanno, Repubblica riedita vecchi articoli. E non s’accorge dell’effetto boomerang: chi li legge scopre che persino Rep, un tempo, dava notizie vere.
Per celebrare con largo anticipo il 50° compleanno, Repubblica riedita vecchi articoli. E non s’accorge dell’effetto boomerang: chi li legge scopre che persino Rep, un tempo, dava notizie vere.
La miglior mozione di sfiducia per la Santanchè l’ha scritta decine di volte la Santanché.
Fra i pigmei ubriachi della cosiddetta Ue chiamati a rispondere alle sfide e alle sfighe del trumpismo, svetta per lungimiranza ed equilibrio l’estone Kaja Kallas che, terrorizzata dall’ipotesi che finisca la guerra, ha sgravato tre perle di puro genio.
Trump decuplica il caos globale con miliardi e satelliti, mentre l’Europa balbetta, l’Italia si incarta in leggi anacronistiche e dibattiti surreali.
Botta e risposta a Otto e mezzo (La7) tra Marco Travaglio e Massimo Giannini sulla futura presidenza americana di Donald Trump e sul supporto dei capi del big tech.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Ieri alla Camera hanno approvato in prima lettura (su quattro) la schiforma costituzionale che separa le carriere e i Csm dei giudici e dei pm, con i voti delle tre destre, di +Europa e di Azione.
Il disastro ferroviario odierno, tra ritardi record e giustificazioni surreali, riflette l’inefficienza politica. Nordio propone scudi penali per agenti, ignorando diritti e legalità.
Il fatto che Marina B. parli di “pattume mediatico”, con le tonnellate di monnezza prodotte dalla casa fin dalla fondazione, denota una certa invidia professionale.
La serie M – Il figlio del secolo è molto ben fatta. Ha un solo difetto: ci racconta un uomo che non è Benito Mussolini, ma la sua macchietta, e un movimento che non è il vero fascismo, ma la sua caricatura.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Quando gli storici del futuro si occuperanno del nostro presente, faranno caso a ciò che noi che vi siamo immersi non notiamo: l’abolizione della logica.
I giornaloni fingono di difendere la verità, ma ignorano che i media tradizionali diffondono fake news. Il vero fact-checking spetta ai lettori, non ai censori.
La Meloni equipara Musk e Soros, ma ignora che Soros agisce nell’ombra, supportando rivoluzioni filo-Nato e destabilizzazioni sanguinose in Europa dell’Est.
Il caso Sala si è risolto con successo grazie alla gestione di Meloni, ma il dibattito si sposta su SpaceX-Starlink: garantire sicurezza senza ipocrisie è cruciale.
Nel nostro mondo rovesciato, la censura domina: libertà di parola a senso unico, media manipolati e democrazie che copiano i metodi autoritari che criticano.
Il caso Todde evidenzia errori gestionali nel M5S, accuse inconsistenti e dubbi sull’imparzialità del Collegio elettorale, ma nessuna irregolarità grave emerge.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Il Codice Salvini confonde tutti tranne lui: sanzioni assurde, farmaci puniti come droghe e contraddizioni grottesche. Forse il test salivare serve a lui.
Più calano i lettori, più i giornali amplificano politici senza voti, come Renzi e Gentiloni: protagonisti di un circo mediatico che nessuno vuole.
In poco più di un anno gli Stati Uniti hanno perso due figure storiche, Henry Kissinger e Jimmy Carter, opposti per stile e risultati, ma accomunati dalla capacità di dialogare con amici e nemici.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
La legge Nordio-Gelli è l’ultima genialata dei “garantisti”: separare giudici e pm, trasformando i pm in Torquemada ossessionati da condanne a ogni costo.
Due pesi e due misure dominano il 2024: genocidi ignorati, tregue farsa, democrazie svuotate, ipocrisia internazionale tra guerre, sanzioni e interessi geopolitici.
Tony Effe escluso dal Concertone per testi controversi. Gualtieri cede alla censura “liberale”. Risultato: sold out per Tony, flop per Roma.
I verdetti su Renzi e Salvini smontano la narrazione del “Toga Party” politico. La giustizia agisce indipendentemente, ma i tempi restano patologici.
Avevamo previsto come sarebbe finita la guerra in Ucraina, ma anche la reazione dei guerrapiattisti alla resa dei conti: fischiettano tutti come se i fatti non sbugiardassero proprio loro.
Se non ci fossero almeno un milione fra morti e mutilati, la guerra in Ucraina sembrerebbe puro cabaret.
Trump vuole chiudere la guerra NATO-Russia. Il “Partito della Guerra” fomenta crisi e attentati per impedirlo, spingendo verso un’escalation pericolosa.
Giornali uniti contro il governo non per povertà record o stipendi ai ministri, ma per il taglio dei fondi pubblici alla stampa: libero mercato a parole, non nei fatti.