di Marco Travaglio
Visto che nel mondo, se Dio vuole, non accade nulla di più grave, le migliori firme del bigoncio s’arrovellano su un interrogativo angosciante: come si permette Conte di parlare dell’indagine su Ricci e di giudicare Sala e Giani (che hanno il M5S all’opposizione)? “Conte li umilia e i poveri piddini deglutiscono tutto” (Mieli, Corriere). E Conte è l’“Ayatollah del centrosinistra, il Khamenei del campo largo, la guida suprema che rilascia biglietti d’ingresso e di uscita” con “grottesco opportunismo” (Merlo, Rep). “Potrebbe essere la spalla ideale per il Pd, ma non ha alcuna intenzione di recitare quella parte” (strano): “ambisce a ritrovare la leadership del centrosinistra” (roba da matti) e, quel che è peggio, a “esercitarla con un adeguato consenso” (Folli, Rep). È il “buttafuori” (Capezzone, Libero). “L’avvocato che volle farsi giudice del tribunale del popolo a 5 stelle “ (Vitale, Rep). Il capo della “Conte Manettari Associati” (rag. Cerasa, Foglio). La “toga” che manda l’“avviso di garanzia al campo largo” (Riformista). “Chiede le dimissioni di Sala ancor prima degli arresti” (Preziosi, Domani). Ha “la faccia come il Conte” (Facci, Giornale) perché anche Raggi e Appendino furono processate (una per una disgrazia in piazza, l’altra per una dichiarazione veritiera), e pure De Vito (subito espulso) e Arcuri (che non è 5Stelle). “Politica da tricoteuses”, “inaccettabile per chi crede nella dignità della politica” (Guerini, Pd). “Fa i raggi X al Pd come se fossimo non alleati ma avversari” (Malpezzi, Pd, ancora confusa tra alleanze e cosche). Invece il Pd chiedeva le dimissioni della Raggi un giorno sì e l’altro pure e l’Appendino la denunciava direttamente ai pm.
Ma non è finita: Roncone sul Corriere scopre che “Conte in conferenza stampa rimette la pochette nel taschino”. E “c’è poco da ridere”, è “un pessimo indizio”: “non un vezzo, ma un messaggio subliminale: io, vestito così, con questa pochette, ho già fatto il presidente del Consiglio per ben due volte”. E a Roncone non la si fa. L’ha subito sgamata, la pochette subliminale: “Come il Gambardella della Grande Bellezza, vuole il potere per impedire la ‘festa’ di Elly”. Anziché portare l’acqua con le orecchie alla festa della Schlein, lavora per il suo partito: corre persino voce che voglia vincere le elezioni per governare, mica come i leader normali che sognano di non prendere manco un voto. Ora, noi siamo sinceramente solidali con questo stuolo di anime in pena, al punto da permetterci un consiglio non richiesto: se non vogliono che il leader dei 5Stelle dia giudizi su Ricci&Giani, non gli chiedano di appoggiare Ricci&Giani. Anzi, meglio, facciano come Letta: non gli chiedano proprio di allearsi. Sennò, con un alleato che vuole guadagnare voti anziché perderli, rischiano persino di vincere.
Il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2025