Jens Stoltenberg

Il pazzo e l’ombrellaio

Stoltenberg ha spinto la NATO in una pericolosa escalation con la Russia, mentre Macron vaneggia di ombrelli nucleari. Risultato? Rischiamo una guerra mondiale nucleare.

Jens Stoltenberg, nomen omen, ha finalmente rimosso l’ultima foglia di fico dalle vergogne marce dell’Occidente, da anni impegnato a soffiare sul fuoco della terza guerra mondiale. Dopo aver allargato la Nato da 16 a 32 membri e fomentato il golpe di Maidan, Stoltenberg e compagnia hanno superato tutte le linee rosse di Mosca con l’annuncio dell’adesione di Ucraina e Georgia, portando Putin a reagire con un’invasione. Per 27 mesi, Stoltenberg ha mentito ogni giorno, cambiando continuamente le regole del gioco: armi difensive, poi offensive; no ai carri armati, poi sì; no ai missili a lunga gittata, poi sì. E ora, l’ultima follia: usare armi Nato per attaccare la Russia, trascinando tutti i Paesi Nato in una guerra diretta con la prima potenza nucleare del mondo. Intanto, Macron, il leader più stupido d’Europa, vaneggia di truppe e offre un “ombrello nucleare” all’Ue, sperando in una guerra nucleare, e ci spiega per chi dobbiamo votare alle Europee: contro chiunque non dice a Macron dove mettersi il suo ombrello.

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di Marco Travaglio

Dobbiamo essere a Jens Stoltenberg, nome omen, per aver rimosso l’ultima foglia di fico dalle pudenda marce di un Occidente che da anni soffia sul fuoco della terza guerra mondiale. Prima allargando la Nato da 16 a 32. Poi fomentando il golpe bianco di Maidan che destituì il presidente ucraino democraticamente eletto ma non abbastanza asservito. Infine valicando l’ultima linea rossa di Mosca con l’annuncio dell’adesione di Ucraina e Georgia, a cui Putin – imperialista come noi – reagì come avrebbero fatto gli Usa dinanzi a un’alleanza militare di Messico o Canada con Russia o Cina: con l’invasione. Per 27 mesi Stoltenberg e i suoi mandanti hanno mentito ogni giorno, annunciando linee rosse che l’indomani regolarmente scavalcavano: a Kiev solo armi difensive, anzi offensive; no ai carri armati, anzi sì ma solo leggeri, anzi anche pesanti; solo missili a breve gittata, anzi a media gittata, anzi a lunga gittata; no ai caccia, sì ai caccia. È la folle logica dell’escalation. L’ultimo freno era il divieto di usare armi Nato per attaccare il territorio russo: ora Blinken e dunque Stoltenberg (che decide illegalmente senza consultare i 32 “alleati”, sennò Turchia, Ungheria e altri porrebbero il veto) vogliono autorizzare Zelensky & C. a usare i nostri missili per attaccare la Russia. Il che precipiterebbe tutti i Paesi Nato, inclusa l’Italia, in una guerra diretta con la più prima potenza nucleare del mondo (ma non era Putin che voleva attaccare noi?).

Dicono che così l’Ucraina, ora che sta perdendo anche Kharkiv, si difenderà meglio. Ma la guerra ha dimostrato l’opposto: più si allunga la gittata delle armi in mano a Kiev, più si allargano i territori che i russi ingoiano per mettere al sicuro i propri confini. Tanto i morti – almeno finché non cadrà anche il tabù delle truppe – li mettono gli ucraini, che la guerra l’hanno persa in casa loro, non in Russia, dopo aver mandato al macello una generazione per fare ciò che non era riuscito neppure a Napoleone e a Hitler: sconfiggere la Russia. Ora Stoltenberg, noto squilibrato corresponsabile della carneficina, scade. E, visto che non ne ha azzeccata una, gioca il tutto per tutto per guadagnarsi qualche altro premio fedeltà dai padroni. Gli tiene bordone il leader più stupido d’Europa, Macron, detestato da 87 francesi su 100, che vaneggia di truppe e offre un “ombrello nucleare” all’Ue in vista dell’auspicata (da lui) guerra nucleare. E, intendoamoci, va ringraziato anche lui per la chiarezza con cui ci spiega che alle Europee dobbiamo votare, e per chi: contro i gruppi popolare, socialista, liberale, verde-militare e conservatore di scuola meloniana. Cioè contro chi tace o balbetta sugli sproloqui di Stoltenberg e non dice a Macron dove se lo deve ficcare, il suo ombrello.

Il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2024

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