Mosca bianca, buco nero

Torna, a grande richiesta, il “contraddittorio”: quella cosa che viene invocata per tappare la bocca a chi dà noia al potere.

di Marco Travaglio

Torna, a grande richiesta, il “contraddittorio”: quella cosa che viene invocata per tappare la bocca a chi dà noia al potere. Il governo parla a reti unificate, il presidente del Senato zittisce i giornalisti, la premier da due mesi non risponde a una domanda che non si sia fatta lei e fa dirette social raccontando palle, usando Palazzo Chigi come scenografia e i ministri come comparse. Ma se uno scienziato viene invitato al concerto del 1° Maggio, si suppone a parlare visto che non canta, apriti cielo: manca il contraddittorio! Lo scienziato è Carlo Rovelli, fisico di fama mondiale, ultimo bestseller Buchi bianchi, vero pacifista e dunque contrario alle armi in Ucraina. Esattamente come la Cgil che l’ha chiamato. Purtroppo Landini non aveva previsto che, invitato a dire la sua, avrebbe detto la sua: sennò gli avrebbe affiancato uno dei mille guerrafondai che infestano l’Italia. Ma Rovelli avrebbe potuto parlare anche di buchi bianchi: ergo, per garantire il contraddittorio, la Cgil avrebbe dovuto invitare un terrapiattista scettico sui buchi bianchi, e pure neri. Non contento, Rovelli si è permesso di dare una notizia vera:

“Il ministro della Difesa era legato a una delle più grandi fabbriche di armi del mondo, Leonardo, e presidente della Federazione dei costruttori di armi”.

Poi, applicando la logica, ha domandato:

“Il ministero della Difesa serve per difenderci dalla guerra o per aiutare i piazzisti di strumenti di morte?”.

Sentendo leggere in tv il proprio curriculum, il ministro Crosetto – già presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, senior advisor di Leonardo e titolare di società consulenti di aziende fornitrici del ministero della Difesa – se n’è avuto a male:

“Rovelli non sa di che parla. Io lavoro per la pace, cerco ogni giorno di fermare la guerra (sic, ndr), non faccio il pacifista ma faccio il ministro. Lui faccia il fisico. Quando cambia settore compie qualche scivolone… Normalmente chi è pacifista poi è per i russi”.

E ha invitato Rovelli a pranzo per farsi conoscere. Ma dovrebbe invitarsi da solo. Scoprirebbe che fu un certo Crosetto, il 18.8.2022, a dichiarare a Tpi:

“Io ministro della Difesa? Mi sembrerebbe inopportuno, dato il mio lavoro”.

Ad auspicare il 27.10.2010 “rapporti con la Russia di collaborazione industriale” con “una joint venture tra Iveco e un’azienda russa” per fabbricare i blindati Lince perché siano “adottati dalle forze russe” (che ora li usano per invadere l’Ucraina).

E a tuonare il 9.1.2017 contro Nato e Usa:

“Assurdo e gratuito atto ostile della Nato nei confronti della Russia: non si schierano centinaia di carri armati su un confine all’improvviso”.

Ecco, il Crosetto-2 dovrebbe invitare a pranzo il Crosetto-1. E fargli pagare il conto.

Il Fatto Quotidiano, 3 maggio 2023

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