Ehi, dite a noi?

di Marco Travaglio “Draghi è l’idraulico che viene a riparare il sifone del lavandino rotto e sbotta: ‘Ma che cazzo di lavoro le hanno fatto?’. E il lavoro lo aveva...

di Marco Travaglio

“Draghi è l’idraulico che viene a riparare il sifone del lavandino rotto e sbotta: ‘Ma che cazzo di lavoro le hanno fatto?’. E il lavoro lo aveva fatto lui”. Questa battuta sul web descrive alla perfezione il nuovo gioco dell’estate che ha sostituito lo yoyo e l’hula hoop: i principali responsabili del tramonto dell’Europa fanno a gara nel denunciare il tramonto dell’Europa. Draghi, ex capo della Bce e del governo italiano, traccia il solco. E tutti gli altri dietro, dalla premier Meloni agli “ex” Letta e Prodi (già presidente della Commissione Ue) alla Metsola (presidente del Parlamento Ue): sì sì, è vero, l’Europa è inutile, irrilevante, spettatrice, inerte, inetta, serva degli americani, dillo ancora, bene, bravo, bis! La domanda sorge spontanea: ma dite a noi? Sarà mica colpa nostra? E ve ne accorgete adesso? No, perché a sentirli parlare sembra che sia una cosa recente, dovuta al ritorno di Trump (e te pareva): invece prima, fino al 20 gennaio 2025, l’Ue era fortissima e utilissima. Vuoi mettere quando, anziché di Trump, era serva di Biden, Obama, Bush jr. e Clinton perché credeva di essere la Nato? Radeva al suolo Belgrado, invadeva l’Afghanistan e l’Iraq, bombardava la Libia con gli Usa per farli contenti, li lasciava liberi di destabilizzare la Georgia e l’Ucraina per provocare la Russia, sbaragliarla e smembrarla, non muoveva un dito quando sabotavano i negoziati russo-ucraini, si martellava le palle con le auto-sanzioni a Mosca e le decine di miliardi in fondi e armi a Kiev, ma allora sì che era protagonista. Poi purtroppo hanno rieletto Trump e la superpotenza europea, dalla sera alla mattina, s’è squagliata.

Dev’essere colpa di Trump se l’euro nacque senza la leva della svalutazione, diversamente da dollaro, yen e yuan; se l’Ue non ha regole tributarie comuni e i suoi soci si fanno dumping l’uno contro l’altro; se, pur di non uscire da quella gabbia di ghisa, ha stritolato la Grecia (la prossima, se farà l’errore di entrare, sarà l’Ucraina) e impoverito gli altri popoli; se si è allargata spensieratamente all’Est ex-comunista che c’entra poco o nulla con i Paesi fondatori e che ora si tenta di neutralizzare abolendo l’unanimità. E oggi naturalmente è colpa di Trump se lui tenta in ogni modo di chiudere la guerra in Ucraina, cioè in Europa, e l’Ue tenta in tutti i modi di allungarla e allargarla anziché aiutarlo. Perché non è affatto vero che l’Ue, sulla guerra in Ucraina, sia spettatore passivo. Magari lo fosse. È un sabotatore attivissimo: promettendo a Kiev soldi e armi che non ha, sta spingendo Zelensky a rivendicare sine die i territori perduti e a continuare a combattere, cioè a perderne altri. Quando gli ucraini si accorgeranno dei danni che fanno i nostri amorevoli consigli, ci bombarderanno con le nostre armi.

Il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2025

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