di Murtaza Hussain e Ryan Grim
All’inizio di giugno, The Free Press (FP), una testata fondata dall’ex editorialista e redattrice del New York Times Bari Weiss, ha pubblicato un’intervista esclusiva con Yasser Abu Shabab, un beduino a capo di una milizia sostenuta da Israele nella Striscia di Gaza. Al momento dell’intervista, l’esercito israeliano sembrava collaborare con Shabab per minare il controllo di Hamas sul territorio, fomentando un’insurrezione a sostegno dell’offensiva militare di Israele. Shabab è considerato molto impopolare tra i palestinesi, a causa di accuse di coinvolgimento nel traffico di droga, furto e rivendita di aiuti umanitari, oltre che per legami passati con il gruppo estremista dello Stato Islamico.
L’intervista della Free Press a Shabab gli ha offerto l’opportunità di promuovere se stesso e la sua milizia “anti-terrorismo”, chiamata “Popular Forces”, rispondendo alle accuse di collegamenti con l’ISIS e di precedenti condanne per traffico di droga. “Tutte queste voci sono menzogne e calunnie contro di noi”, ha dichiarato Shabab alla Free Press in un messaggio audio e in un video successivamente pubblicato online. “Rifiutiamo categoricamente questa ideologia estremista. Crediamo nella pace e crediamo in un governo laico.” La settimana scorsa, The Wall Street Journal ha pubblicato anche un editoriale scritto da Shabab, in cui esprimeva la propria disponibilità a sostenere l’occupazione israeliana di Gaza, nonostante precedenti notizie apparse su media israeliani secondo cui il leader militare in questione sarebbe analfabeta.
L’intervista della FP è stata pubblicata in collaborazione con un’organizzazione chiamata “The Center for Peace Communications” (CPC), ma la natura dell’organizzazione che ha contribuito a organizzare l’incontro con Shabab non è stata resa nota. Il CPC è un’organizzazione no-profit il cui consiglio direttivo include numerose figure di spicco provenienti da think tank filo-israeliani di Washington, DC, tra cui la Foundation for Defense of Democracies e il Washington Institute for Near East Policy. Il CPC ha aiutato la FP a produrre reportage sul Medio Oriente in linea con gli obiettivi strategici e le esigenze di comunicazione in evoluzione del governo israeliano, ed è stato indicato come fonte dei contenuti della FP sulla regione in una serie costante di articoli a partire dal 2023.
Il membro più noto del consiglio direttivo del CPC è Dennis Ross, uno dei principali sostenitori di Israele a Washington, che ha ricoperto incarichi in diverse amministrazioni statunitensi, incluso quello di ex assistente speciale del presidente Barack Obama.