Israele, Stati Uniti e l’illusione dell’egemonia
Israele ha perso la deterrenza, gli USA l’egemonia: l’illusione della supremazia militare crolla di fronte alla realtà multipolare del Medio Oriente.
Israele ha perso la deterrenza, gli USA l’egemonia: l’illusione della supremazia militare crolla di fronte alla realtà multipolare del Medio Oriente.
La fantasia della riforma liberale ci ha lasciato in eredità le rovine della guerra
La complicità USA nell’attacco all’Iran svela una crisi morale e strategica che avvicina il mondo alla soglia della guerra nucleare.
Finire il lavoro, dice. Quale lavoro? Lo sterminio? Il genocidio? La riduzione definitiva della Striscia di Gaza a un cumulo di macerie, senza bambini, senza scuole, senza ospedali? Trump non usa giri di parole.
Com’era prevedibile, Donald Trump torna a giocare la carta dell’isolazionismo strategico, sventolando la minaccia di un ritiro degli Stati Uniti dalla NATO.
L’America vuole uscire dal pantano ucraino, Trump è deciso a chiudere i rubinetti. L’Europa si aggrappa disperatamente a una guerra che non può vincere. E nel frattempo, in Medio Oriente, Israele fa quello che vuole.
La Senatrice: “Atterrita da Trump, con lui l’invaso diventa invasore”. Se oggi c’è un esempio di oppressore, invasore, praticante di apartheid e Stato terrorista che descrive alla perfezione tutto ciò, è proprio Israele. Ma evidentemente per la Segre sei invasore solo quando conviene.
L’UE condanna Israele a parole, ma rinnova accordi e chiude gli occhi su genocidio e pulizia etnica. I diritti umani valgono solo quando fa comodo.
L’idea di vietare TikTok negli Stati Uniti non è nata dalla preoccupazione per la proprietà cinese della piattaforma, ma dall’influenza che l’app avrebbe avuto sull’opinione pubblica riguardo alla guerra tra…
Il procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) Karim Khan sarà sanzionato dagli Stati Uniti
Questo è appena avvenuto a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata. Dove gli invasi sono i palestinesi e gli invasori gli israeliani. Ma in pochi hanno il coraggio di dirlo.
Il professor Jeffrey Sachs tiene un avvincente discorso nell’ottobre 2024 sulla necessità di cooperazione globale, respingendo le lotte di potere obsolete e sostenendo il disarmo nucleare.
La recente “rivelazione bomba” del New York Times presenta fatti che erano noti da tempo – facendo del suo meglio per ripulirli e renderli più accettabili.
La guerra in Siria favorisce Israele e Turchia, indebolisce Iran e Russia e alimenta il caos geopolitico con obiettivi espansionisti e manipolazioni occidentali.
L’Occidente fallisce nelle guerre, alimenta il caos e i jihadisti. Una lobby della guerra domina, ma solo una lobby per la pace può fermare l’autodistruzione.
Puma cede alla pressione del BDS e abbandona Israele, ma Erreà subentra come sponsor dell’IFA, rischiando un boicottaggio per complicità con un regime genocida.
Un anno dopo, i memoriali per gli attacchi del 7 ottobre utilizzano arte, realtà virtuale e turismo macabro per alimentare il sostegno alla violenza senza limiti. Ma c’è un altro modo di ricordare.
I media si ingegnano per non chiamare “invasione” l’attacco di Israele in Libano, preferendo definirlo una simpatica “incursione” o una “deterrenza”.
Israele mostra forza militare e arroganza morale nel conflitto libanese, vincendo sul campo ma perdendo legittimità internazionale con una brutalità senza limiti.
Travaglio critica Netanyahu per ripetere gli errori del passato con il Libano, ricordando le guerre fallite del 1982 e 2006 che rafforzarono il terrorismo anziché sconfiggerlo.
Con l’esplosione dei cercapersone in Libano sono stati colpiti non solo gli hezbollah, ma anche molti civili. Questo non è terrorismo?
Israele scatena violenza in Medio Oriente, spinto dall’impunità politica. Hezbollah resiste, e Nasrallah avverte che senza pace a Gaza, il conflitto non si fermerà.
Le esplosioni detonate a distanza sono state “spericolate” e indiscriminate, ha sostenuto l’ex collaboratore della NSA.
Washington afferma di non sapere nulla dell’attacco senza precedenti con pager-bomba, ma il suo sostegno incondizionato l’ha reso possibile
Israele colpisce il Libano con cercapersone esplosivi, causando vittime civili. L’attacco evidenzia l’uso della globalizzazione come arma di guerra.
Ancora una volta, in perfetto stile orwelliano le aggressioni belliche vengono giustificate retoricamente e propagandisticamente come se motivate da ragioni di sicurezza.
Israele colpisce il Libano con esplosivi Mossad, causando morti tra civili e bambini. L’Occidente resta in silenzio, complice di un atto di terrorismo di stato.
di Elena Basile Giacomo Gabellini, ricercatore e stimato autore di numerosi libri di geopolitica, ha intervistato l’ex colonnello dell’intelligence svizzera Jacques Baud sul suo canale Youtube ed è stato censurato….
Netanyahu, con l’uccisione del capo politico di Hamas, rivela la brutalità della sua politica coloniale verso i palestinesi, mentre la verità sul sionismo emerge globalmente.
L’obiettivo dei criminali israeliani è aprire un nuovo fronte in Libano, perpetuando il conflitto senza prove concrete. Con il supporto degli Stati Uniti, Netanyahu e Gallant dichiarano guerra a Hezbollah, mentre le provocazioni di Erdogan e le minacce di Katz aggravano la situazione.