Ma mi faccia il piacere | 2 giugno 2025

Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana

Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Silviez/1. “Quando vedo Travaglio fare un libro su Berlusconi postumo, mi sembra totalmente inutile se non utile alle tasche di Travaglio e lo trovo veramente spiacevole” (Fedez alla convention di Forza Italia Giovani, 31.5). In effetti lo scrissi per quanti, appena morto B., si erano già dimenticati chi fosse da vivo. Ma a patto che sapessero leggere: quindi sì, nel caso di specie, totalmente inutile.

Silviez/2. “Non ci interessa se si scopa le troie e dopo le candida / L’importante è che Silvio non si prenda la candida / Silvio, per quest’anno ti vogliamo in forma (Dai) / Sai, io sono un fan di ogni tua singola riforma (Uh) / Ti hanno indagato per traffico di droga (Ah-ah) / Falsa testimonianza, tangenti alla Finanza / E poi mafia, P2, strage, Telecinco in Spagna/ Cazzo, Silvio, sei proprio una vecchia canaglia / Io sto con Cuffaro, Dell’Utri e Licio Gelli / Mica con Santoro, Biagi, Travaglio, Montanelli / Ricrescita del PIL o ricrescita dei capelli… / Io non dico: ‘Silvio, vai a farti processare’ / Perché so che sei impegnato e quindi non ci puoi andare… / E da grande voglio esser come te / Falso in bilancio, soldi a Craxi, caso Mills e caso Sme / E anche se non ho i soldi manco per prendere il caffè / Menomale che Silvio c’è” (Fedez, Meno male che Silvio c’è, 2013). Meno male che Silvio c’era.

Trova le differenze. “Reddito di cittadinanza, mancano chef e bagnini: ‘Gli stagionali non vogliono perdere i soldi’” (Messaggero, 9.6.2019). “Lavoro, mancano gli stagionali” (Messaggero, 29.5.2025). Solo che stavolta manca pure il Reddito di cittadinanza.

Agenzia Sticazzi/1. “Nathalie Tocci: ‘L’arte della diplomazia si allena anche in palestra. E il Kung Fu per me è importante quanto la geopolitica’” (Stampa, 1.6). Lì magari ne azzecca qualcuna.

Agenzia Sticazzi/2. “Prima di tutto vorrei dirvi che sono felice di essere qui. Perché amo Gerusalemme” (Bernard-Henry Lévy, Stampa, 1.6). Buono a sapersi, mo’ me lo segno.

Meriti. “L’Italia non si merita che ci viva” (Flavio Briatore, Corriere della sera, 1.6). Quindi c’è speranza pure per l’Italia.

Il profumiere. “Fassino: ‘Milano e Roma? La politica estera del campo largo sia una sola’” (Dubbio, 31.5). Dài, ci vediamo al duty free di Fiumicino e ne parliamo.

La minaccia. “Schlein si gioca tutto: ‘O diventerò premier o faccio la regista al cinema’” (Giornale, 25.5). Perché, cosa le ha fatto di male il cinema?

Franchi tiratori. “L’esercito russo sta perdendo sempre più soldati, non ha più i mezzi corazzati, fa gli assalti coi motorini sotto i droni, manda i muli nelle retrovie… Non è vero che l’Ucraina sta perdendo” (Federico Fubini, vicedirettore Corriere della sera, Otto e mezzo, La7, 29.5). “Mosca avanza, Kiev evacua 11 villaggi” (Corriere della sera, 1.6). E niente, continuano a remargli contro pure in casa sua.

Uno vale l’altro. “Sa come diceva Flaiano: in Italia non faremo mai la rivoluzione perché ci conosciamo tutti” (Massimo Giannini, Venerdì-Repubblica, 30.5). Era Longanesi, ma fa niente.

L’altro Guzzanti. “Putin-Trump, la scellerata alleanza tra il Gatto e la Volpe”. “Donald e Vlad si odiano” (Paolo Guzzanti, Riformista, 25.4 e 30.5). Ma quanti Guzzanti ci sono in giro?

Insensitivo. “Mazzette a cena, sindaco arrestato. L’intermediario? Il sensitivo della tv” (Corriere della sera, 22.5). Talmente sensitivo che non aveva previsto l’arresto.

Nostradamus. “Sono gli stessi che avevano tutti – ma proprio tutti – previsto che Kamala Harris alla fine ce l’avrebbe fatta” (Francesco Merlo, Repubblica, 30.5). Poi c’era lui che prevedeva la vittoria di Biden.

Giusto processo. “Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia: ‘È assurdo condannare chi prima è stato assolto’” (Libero, 27.5). Un po’ come assolvere chi prima è stato condannato.

Centrotavola. “Istituto Cattaneo: nessun effetto Centro nella vittoria del centrosinistra a Genova” (Fatto, 28.5). “Pombeni (il Mulino): ‘Genova insegna: si vince al centro, ma Schlein non l’ha ancora capito’” (Foglio, 27.5). Ma neppure gli elettori.

Il Rifognista. “Da oggi sul Riformista ogni giorno una pagina dedicata, che avremmo potuto semplicemente titolare ‘Israele ha ragione’” (Claudio Velardi, Riformista, 20.5). “’Al referendum vota Hamas’. Pd, M5S e Avs il 7 giugno recitano il copione pro Pal” (ibidem, 29.5). E questi sono i moderati. Poi ci sono gli estremisti.

Intronati. “A margine dell’intronazione di Leone XIV, si è assistito a una curiosa scenetta” (Foglio, 20.5). La scenetta di un giornale che confonde l’intronizzato con l’intronato.

Il titolo della settimana/1. “La ministra Valditara annuncia controlli” (Corriere.it, 31.5). Se il cognome finisce per a, o è una donna o è una trans.

Il titolo della settimana/2. “Musk lascia tra le accuse: ‘Si drogava’” (Repubblica, apertura di prima pagina, 31.5). Ma non mi dire: chi l’avrebbe mai detto.

Il titolo della settimana/3. “Ogni giorno mille attacchi hacker contro il Campidoglio. Ombre russe” (Foglio, 31.5). E niente, Putin s’è fissato con Gualtieri.

Il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2025

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