Pili contro tutti – Scontro con l’editore, ferie forzate e giornali in crisi

Scontro tra Mauro Pili e l’editore dell’Unione Sarda dopo il suo attacco alla speculazione energetica. Ferie "diplomatiche", tensioni editoriali e calo di vendite.

di Mario Guerrini

Il cannoneggiamento mediatico. Ha fatto saltare la Santa Barbara dell’Unione Sarda. Nel senso che Mauro Pili, l’inchiestista autore del fuoco di fila contro la speculazione energetica su pale eoliche e pannelli fotovoltaici, è entrato in rotta di collisione con il suo editore. E per questo, tra vedere e non vedere, si è messo in ferie “diplomatiche”. Per una pausa di riflessione. Dopo un “dialogo” non dolce con il datore di lavoro. Tutto nasce dall'”incidente” di Siniscola. Quando alcune settimane fa è saltato un evento organizzato dalla Nuova Sardegna con gli studenti di quella comunità. Si doveva parlare di transizione energetica. Ma il bombardamento mediatico di Pili convinse molti (sindaco in testa e studenti) a negare il dibattito. Ci fu anche un intervento tempestoso dei comitati anti eolico. E qualcuno rivolse pesanti insulti ai mancati oratori. Tra i quali il direttore del quotidiano sassarese Bedeschi e un public relation di una azienda operativa nel campo energetico. Intervenne persino la DIGOS. In seguito a ciò, il proprietario della Nuova Sardegna, Leonardis, ha avuto un colloquio chiarificatore con Zuncheddu. La telefonata pare sia stata piuttosto “forte”. Anche perché Pili era apparso come spettatore interessato tra il pubblico presente a Siniscola. Ora, pur se in “ferie”, Pili non ha lasciato le armi. E dal suo profilo Facebook anche ieri ha sparato contro gli speculatori del sole e del vento. Insomma, una situazione di grande fermento nei due gruppi editoriali. Accentuata dal pauroso e continuo calo di vendite dei quotidiani. L’Unione Sarda, secondo i dati del novembre scorso, è scesa ben al di sotto delle ventimila copie. La Nuova fa ancora peggio, molto peggio. A tal punto che ricorre ancora una volta a distribuire, con le copie del giornale, buoni sconto per la spesa in un supermercato (!). Una spirale al ribasso. Preoccupante. Anche se, a salvare le due baracche, intervengono i fondi pubblici. Sotto varie forme. In alcuni casi anche molto discutibili.

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