Nazionalismi. La guerra in Ucraina alimenta il consenso russo a Putin

di Alessandro Orsini La tenacia con cui i russi combattono in Ucraina è impressionante. Altrettanto impressionanti sono i consensi verso Putin. Più Putin manda soldati al fronte, maggiori sono i...

di Alessandro Orsini

La tenacia con cui i russi combattono in Ucraina è impressionante. Altrettanto impressionanti sono i consensi verso Putin. Più Putin manda soldati al fronte, maggiori sono i suoi consensi. Anziché causare una rivolta popolare, la guerra in Ucraina ha accresciuto l’amore dei russi per il loro presidente. Perché? I grandi media italiani non hanno mai affrontato questa domanda, perché la risposta è molto scomoda per la Casa Bianca, di cui l’Italia è uno Stato satellite. Per capire la ragione per cui i russi combattono con tale furia in Ucraina, è necessario conoscere l’obiettivo ultimo –l’ “obiettivo strategico supremo”– dell’espansione americana in Ucraina. Gli Stati Uniti stanno cercando di espandere la presenza militare sul confine occidentale della Russia per aumentare la loro deterrenza nucleare contro il Cremlino. Gli Stati Uniti usano l’espansione della Nato in Europa dell’Est per porsi nella condizione di colpire la Russia con le testate nucleari prima che la Russia colpisca il territorio americano con le proprie. La guerra in Ucraina è una guerra convenzionale per acquisire la supremazia nella guerra nucleare. Ciò trova conferma nella dichiarazione di Putin del 14 agosto. Attenzione: il giorno prima del vertice in Alaska, Putin ha dichiarato: “La pace passa per un accordo sul nucleare con gli Usa ”. La Russia ha fatto progressi enormi nella tecnologia militare finalizzata alla guerra nucleare. Ha addirittura sviluppato un missile balistico ipersonico, l’Oreshnik, in grado di caricare sei testate nucleari che si dirigono verso obiettivi diversi guidate da remoto. Il che significa che la Russia può condurre sei bombardamenti nucleari con un solo missile. La Russia ha lanciato l’Oreshnik contro un complesso industriale a Dnipro, città nel sud dell’Ucraina, il 21 novembre 2024. Gli ucraini hanno dichiarato di non poter intercettare l’Oreshnik. La società giornalistica filo-americana obietta: “Che assurdità. La Nato non ha mai dichiarato di voler piazzare le sue testate nucleari in Ucraina”. Che dire? Affinché l’Ucraina rappresenti una minaccia nucleare per la Russia, non è necessario che le testate nucleari americane stazionino stabilmente sul territorio ucraino, come accade in Italia nelle basi di Aviano e Ghedi. È sufficiente che Zelensky abbia gli F-16 giusti. Senza considerare che l’Ucraina può ricevere i sistemi di lancio per le testate nucleari in qualunque momento. Il fatto che la Casa Bianca non abbia mai dichiarato di voler utilizzare l’Ucraina per aumentare la sua deterrenza nucleare verso la Russia è ovvio. Nessun governo affronta simili questioni pubblicamente, come confermano le bombe atomiche “segrete” d’Israele. Nessun governo ha mai chiesto agli italiani se volessero ospitare le bombe atomiche americane sul proprio territorio. Gli italiani erano contrari. Eppure, i governi italiani le hanno ospitate ugualmente, con una decisione a porte chiuse. Essendo l’Italia uno Stato satellite della Casa Bianca, questi discorsi sono censurati dalla grande stampa da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. I russi, invece, ne parlano tutti i giorni. I russi sanno benissimo che gli Stati Uniti possono dare tutte le armi che vogliono a Zelensky, incluse le testate nucleari. Ecco perché i russi combattono in Ucraina con immensa determinazione e desiderio di vittoria. Ed ecco perché i russi sono pronti alla guerra nucleare in Ucraina. Tutto questo aiuta a capire i dati pubblicati il 6 dicembre 2024 dal Censis, secondo cui il 66,3% degli italiani pensa che la guerra in Ucraina sia colpa dell’Occidente e degli Stati Uniti in particolare.

Il Fatto Quotidiano, 26 agosto 2025

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