Arginare gli Usa in sole tre mosse

Per convincere Washington a chiudere le basi militari pur restando nella Nato, riavviare i commerci con Cina e Russia, e interrompere la partecipazione nelle missioni statunitensi

di Alessandro Orsini

Essendo uno Stato satellite della Casa Bianca, l’Italia non produce dibattiti sul proprio modo di agire nell’arena internazionale.

Uno Stato satellite non produce una classe intellettuale educata a ragionare criticamente sulla politica internazionale. Uno Stato satellite produce istituti di ricerca sulla politica internazionale che legittimano il rapporto di subordinazione verso la potenza dominante. Scoppiata la guerra in Ucraina, questi istituti hanno spiegato che l’Italia avrebbe dovuto fare tutto ciò che la Casa Bianca le chiedeva. La Casa Bianca ha chiesto all’Italia di esecrare la diplomazia contro la propria Costituzione e così è stato. Mario Draghi non ha sviluppato alcuna idea originale sul ruolo dell’Italia nella guerra. Lo stesso è accaduto con il Corriere della Sera e i suoi figli minori, che hanno bollato come “putinismo” l’uso delle scienze sociali per ricostruire le cause della guerra. Uno Stato satellite è uno Stato la cui politica estera e di sicurezza è controllata interamente da una potenza straniera. È la Casa Bianca a decidere ciò che Giorgia Meloni deve fare nel Mar Rosso, in Libano, in Ucraina, a Gaza, con Israele, Cina e Iran. Lo dimostra una documentazione abbondante che ho esibito in Casa Bianca-Italia. La corruzione dell’informazione di uno Stato satellite (Paper First 2025) e in Gaza-Meloni. La politica estera di uno Stato satellite (in uscita il 9 settembre per Piemme). Essere uno Stato satellite non conviene se i costi della subordinazione superano i guadagni. I dazi di Trump confermano che la subordinazione alla Casa Bianca è sempre più costosa e pericolosa per l’Italia. Dopo avere esposto gli svantaggi, spiegherò ciò che l’Italia dovrebbe fare in politica interna per migliorare la sua politica estera.

Quanto agli svantaggi, gli Stati Uniti hanno precipitato l’Italia in un numero sempre più grande di guerre. I soldati italiani sono morti a Nassiriya per aiutare l’esercito americano a controllare il territorio iracheno, invaso dalla Casa Bianca nel 2003 con una guerra d’aggressione illegale (missione Antica Babilonia 2003-2006).

E l’Afghanistan? I soldati italiani sono stati inviati in Afghanistan nel 2005 sempre per aiutare i soldati americani a controllare il territorio e a fronteggiare i talebani. E il Libano? I soldati italiani sono in Libano per porre rimedio all’instabilità che gli Stati Uniti hanno creato appoggiando tutti i massacri d’Israele contro i civili di quel Paese martoriato. Hezbollah è nato nel 1982 come reazione all’occupazione israeliana del Libano.

E l’Iraq? Un discorso analogo vale per al Qaeda in Iraq, poi Isis, nati come reazione nazionalista all’invasione americana: Al Qaeda in Iraq non esisteva sotto Saddam Hussein. Hezbollah è nato dalla violenza d’Israele in Libano. Al Qaeda e l’Isis sono nati dalla violenza americana in Iraq. E poi? I soldati italiani si sono ritrovati in missione contro l’Isis in Iraq nel 2014 (operazione Prima Parthica) per rimediare agli orrori della Casa Bianca contro i civili iracheni, tra cui la strage immane di Haditha del 19 novembre 2005 e le torture di Abu Grahib. La Casa Bianca ha scaricato sull’Italia costi pesanti delle sue politiche sbagliate in Medio Oriente.

E la Siria? La crisi dei rifugiati siriani in Europa è stata provocata, in misura preponderante, dal piano “Timber Sycamore” della Cia, con cui la Casa Bianca ha armato e prolungato la guerra civile in Siria per rovesciare Bassar al Assad e sostituirlo con un presidente filo-americano. E l’Europa? Gli attentati dell’Isis in Europa, Bataclan incluso, sono stati una conseguenza della radicalizzazione jihadista sprigionata dall’invasione americana dell’Iraq e dalla guerra civile in Siria. Risultato? Gli italiani hanno dovuto combattere la radicalizzazione jihadista sul proprio territorio.

Nel 2011, pressata dalla Casa Bianca, l’Italia ha bombardato illegalmente la Libia di Gheddafi danneggiandosi immensamente.

Nel 2022, la Casa Bianca ha precipitato l’Italia nella guerra in Ucraina. La Casa Bianca ha posto tutte le condizioni fondamentali dello scoppio della guerra con la Russia. Tra il 2014 e il 2022, la Casa Bianca ha trasformato Kiev in un membro di fatto della Nato, svolgendo esercitazioni militari in Ucraina a giugno, luglio e settembre 2021. Scoppiata la guerra, Biden l’ha incancrenita fino a rendere impossibile una soluzione diplomatica. Dopo averla persa, Trump l’ha scaricata anche sui contribuenti italiani, esponendo l’Italia al pericolo di essere un giorno bombardata dalla Russia via Libia. La guerra nucleare è un pericolo tutt’altro che remoto, come dimostra l’accordo di Northwood tra Francia e Inghilterra dell’11 luglio scorso.

E lo Yemen? A causa delle sue politiche sbagliate a Gaza, la Casa Bianca ha precipitato l’Italia in una guerra di fatto con gli Houthi nel Mar Rosso.

Come se non bastasse, la Casa Bianca colpisce l’Italia con i dazi. Gli Stati Uniti impoveriscono l’Italia mentre gli italiani hanno bisogno di soldi per arricchire gli americani acquistando le loro armi. Trump ha imposto all’Italia di spendere il 5% del Pil nella difesa: una decisione di Trump, mica di Meloni. Gli Stati Uniti hanno imposto all’Italia di non fare affari con Cina, Russia e Iran: un ottimo partner commerciali dell’Italia fino alle sanzioni americane.

Che cosa possono fare gli italiani per rendere meno afflittiva la loro alleanza con la Casa Bianca?

L’Italia avrebbe bisogno di un partito anti-americano con una forte legittimazione popolare per indurre la Casa Bianca a temere di perdere il controllo sul governo centrale. Quando un alleato degli Stati Uniti partorisce una grande forza popolare anti-americana, la Casa Bianca è più incline a promuovere politiche amiche verso quel Paese per favorire i filo-americani. Questo partito anti-americano dovrebbe chiedere il consenso elettorale intorno a tre proposte principali:

1) chiusura delle basi americane, ma rimanendo nella Nato. Incalzati dagli anti-americani, i filo-americani potrebbero chiedere alla Casa Bianca di pagare miliardi di dollari per rimanere sul territorio italiano, tanto più che l’Italia non ha nemici, se non quelli che la Casa Bianca le procura. Questo partito dovrebbe capovolgere il paradigma ideologico: è l’Italia che fa un favore alla Casa Bianca ospitando le sue basi e non il contrario;

2) La riapertura dei commerci con la Russia e l’intensificazione di quelli con la Cina;

3) la fuoriuscita dell’Italia dalle missioni nelle aree disastrate dagli Stati Uniti.

Il fatto che la Casa Bianca dia l’Italia per scontata è un danno per gli italiani destinato a peggiorare. Sotto il profilo del sistema sociale, non importa che questo partito sia di destra o di sinistra. È importante che raccolga milioni di voti e che sia anti-americano. La Casa Bianca ha egemonizzato la politica italiana con effetti nefasti per il sistema-Paese. Un partito anti-americano, che aumenti i consensi grazie ai dazi di Trump, sarebbe utilissimo agli interessi nazionali dell’Italia.

Il Fatto Quotidiano, 1 agosto 2025

Torna in alto