La carica dei serrapiattisti
Trump ha scoperchiato il partito della guerra, smascherando i suoi meccanismi e scatenando il panico tra i globalisti. L’UE si arrocca su una bugia pericolosa.
Trump ha scoperchiato il partito della guerra, smascherando i suoi meccanismi e scatenando il panico tra i globalisti. L’UE si arrocca su una bugia pericolosa.
L’indignazione a comando è il tratto distintivo dell’ipocrisia occidentale: se Trump umilia Zelensky, è un pericolo per la democrazia; se invia miliardi di dollari in armi a Netanyahu mentre Gaza muore di fame, nessuno fiata.
Siamo entrati in guerra, però nessuno lo ha mai detto. Nessuno ha mai spiegato quale fosse il nostro obiettivo in quella guerra.
Anziché giubilare per l’ormai prossima, si spera, fine della guerra, l’Unione Europea vuole che la guerra continui e si schiera saldamente dalla parte di Zelensky contro Trump, che nei giorni scorsi lo ha umiliato e sbertucciato in mondovisione.
Guardare l’incontro, non i resoconti: Zelensky ignora il cambio di rotta USA, Trump punta al negoziato con Putin. Il suo tempo sta finendo, e le immagini lo dimostrano.
Guai italiani – Vertice a londra. La premier unica leader al bilaterale con Starmer. Giallorosa alla sfida delle piazze, il Pd oggi al corteo per Zelensky
Nell’appeasement tra lestofanti, l’occidente è diviso e Meloni impotente. Da sempre gli Usa sono imperiali e feroci, solo che Trump lo dice in chiaro. Ho criticato Zelensky, ma non meritava di subire questa umiliazione.
Elly Schlein, la tua piazza per l’Europa somiglia più a un corteo funebre per un’Unione che avete ammazzato voi, impiccandola ai diktat di Washington e seppellendola sotto le macerie delle vostre guerre per procura
Della scazzottata da saloon alla Casa Bianca sappiamo solo quel che abbiamo visto in mondovisione, non ciò che l’ha scatenata.
Il colloquio alla Casa Bianca tra Zelensky e Trump rappresenta uno di quegli eventi, rari in politica e ancor più rari nelle relazioni internazionali, dove si vede in trasparenza il macchinario all’opera dietro alle recite per il pubblico.
Jeffrey Sachs, noto economista e diplomatico che ha consigliato i governi dell’Europa dell’Est dopo la caduta dell’Unione Sovietica, ha criticato i leader occidentali per il loro atteggiamento immaturo e ha esortato l’Unione Europea a liberarsi dall’influenza degli Stati Uniti, adottando una politica estera indipendente e realistica.
Zelensky contesta Trump sulla strategia per la guerra, ignorando il fallimento militare e il rischio di escalation. L’Ucraina paga il prezzo della sua ostinazione.
Il fine di Trump è lo stesso di Biden, sfruttare e portare a reddito l’Ucraina. Non per caso Trump ieri ha detto “così non si fanno gli affari”.
Zelensky è stato scaricato, l’America tratta con Mosca, l’Europa resta intrappolata nella guerra. Il suo tempo è finito, ma sarà l’Ucraina a pagare il conto.
I Dg sono stati nominati dal vecchio potere. Ovvero dal Circo Magico di Christian Solinas. E operano ancora con quelle logiche. Che hanno portato al collasso la Sanità e allo sfascio l’organizzazione del sistema salute.
Il leader del Paese aggredito, finora difeso ad oltranza dall’UE, è stato umiliato da un presidente USA che l’altro giorno ha definito l’Unione Europea come uno strumento nato per truffare l’America.
Scene da saloon davanti al mondo intero. Invece che firmare l’estorsione sulle terre rare, Zelensky ha provato il colpo di scena dettando condizioni nonostante la disfatta. In cambio si è beccato degli sganassoni in mondovisione.
Giorgia Meloni, come Biden, Macron, Draghi, la von der Leyen e Scholz, è responsabile del disastro in Ucraina.
Una scena come il match Trump-Zelensky nello studio ovale a favore di telecamere è un unicum nella storia, figlio dell’Èra Donald che sconvolge non solo la sostanza, ma anche le forme della diplomazia mondiale.
Nuovo medioevo — Scene di caccia e di guerra alla Casa bianca. Davanti a Trump, Zelensky ha cercato disperatamente di difendere le sue ragioni e quelle dell’Ucraina. Ma si è accorto troppo tardi che il famoso accordo sulle terre rare era una trappola per attirarlo a Washington e far rotolare la sua testa sul tavolo del negoziato
Zelensky è stato “accolto”, se così vogliamo dire, da Trump, che lo ha metaforicamente preso a sberle dall’inizio alla fine, rinfacciandogli senza perifrasi edulcoranti tutta la sua nequizia e tutta la sua inutilità politica.
Molti (quasi tutti, ad onor del vero) hanno mancato il punto dell’incontro Trump/Vance-Zelensky.
Trump alza la voce con Zelensky e tutti i giornaloni, gli intellettuali a gettone e quei maledetti politici servi e guerrafondai a piangere, a rivendicare rispetto e a indignarsi per l’umiliazione.
La discussione, incredibilmente mandata in diretta TV, è virata presto in rissa dopo 20 minuti
La clamorosa litigata in diretta tv fra Trump e Zelensky resterà nella storia. Un bagno di trasparenza al quale non eravamo abituati.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. Mi stupisco di chi si stupisce del trattamento riservato da Trump a Zelensky. Gli…
L’UE condanna Israele a parole, ma rinnova accordi e chiude gli occhi su genocidio e pulizia etnica. I diritti umani valgono solo quando fa comodo.
Gad Lerner ci spiega meticolosamente perché Zelensky sia comparabile alla figura di Salvador Allende. Una narrazione del tutto surreale e inconsistente.
Poco meno di due settimane fa la Seajewel, petroliera della compagnia greca Thenamaris, ha subito un doppio attentato esplosivo in acque italiane. Ma per i magistrati che indagano per naufragio aggravato da terrorismo non c’erano né la necessità né le condizioni per disporre un sequestro.
I veleni di Ottana. La vasta piana del nuorese. Dove si è consumato il sogno irreale della industria chimica che avrebbe dovuto sradicare il banditismo e assicurare prosperità. Erano gli…