La favola dell’Europa anti-Putin e la realtà dei miliardi a Mosca
Il blocco ha aumentato le importazioni di GNL dal paese sanzionato, secondo i dati del settore.
Il blocco ha aumentato le importazioni di GNL dal paese sanzionato, secondo i dati del settore.
Secondo il vicepresidente, un accordo con gli Stati Uniti rappresenta una garanzia di sicurezza migliore per Kiev rispetto alle truppe di un Paese che non combatte da decenni.
Ministro , il popolo ha fame! “Che mangino ostriche…con IVA abbattuta al 10-%” La distanza tra i problemi del Paese e le priorità di chi partecipa alle degustazioni di ostriche…
L’interesse del presidente USA per l’isola artica ha sconvolto la campagna elettorale in vista dell’11 marzo.
Illustrando gli obiettivi per il suo secondo mandato, il presidente ha espresso la sua opinione su temi come le tariffe, che non sono supportate da indicatori economici e ricerche.
Il presidente USA si vanta dei “progressi straordinari” della sua agenda a poche settimane dall’inizio del secondo mandato.
Sono i leader di un Paese che ne determinano la politica ed ogni volta è solo questione di portare il popolo dove lo si vuole.
Volodymyr Zelensky, ha deciso di cambiare copione. Fino a ieri, il presidente ucraino era il fiero guerriero della resistenza, quello che “mai e poi mai” avrebbe trattato con Mosca senza condizioni favorevoli a Kiev. Oggi, invece, scopriamo che è pronto a sedersi al tavolo delle trattative sotto la regia di Donald Trump.
L’esecutivo Meloni con il milleproroghe obbliga centinaia di migliaia di imprese a farsi questa polizza catastrofale e garantisce alle assicurazioni miliardi di euro di profitti.
Ogni cittadino è responsabile delle proprie azioni e dovrebbe valutare i politici, i loro partiti e i programmi su tantissimi aspetti, soprattutto quelli dell’etica pubblica, della moralità e della legalità. Dovrebbe valutare “la credibilità per la collettività”.
Sono tre anni che ci dicono che bisogna ammassare armi in Ucraina per far cessare questo conflitto. Se ieri la Schlein avesse detto come Orwell che la guerra è pace avrebbe fatto più figura.
La giornata sui mercati si è chiusa con un segnale chiaro: le politiche commerciali dell’amministrazione Trump stanno avendo un impatto immediato e devastante sulla fiducia degli investitori.
La sua nuova ondata di dazi contro Canada, Messico e Cina ha fatto quello che nemmeno la pandemia o le guerre globali erano riuscite a fare in tempi recenti: cancellare di colpo i guadagni post-elettorali di Wall Street e scatenare il panico tra investitori, governi e consumatori.
Nonostante il carobollette, l’aumento del costo dell’energia, i salari da fame con orari da fame, i 6 milioni di poveri, la Sanità, la Scuola e i trasporti pubblici a pezzi, i pensionati umiliati, i giovani massacrati e le donne sfruttate, pensiamo a riarmare l’Europa e a donare 25 miliardi di euro l’anno in tal senso.
Comuni, torna l’austerity dell’Europa: alla Lombardia un conto da 291 milioni di euro e tre anni di risparmi obbligatori per tutti i 1.500 enti locali Il patto di stabilità, accettato…
L’America vuole uscire dal pantano ucraino, Trump è deciso a chiudere i rubinetti. L’Europa si aggrappa disperatamente a una guerra che non può vincere. E nel frattempo, in Medio Oriente, Israele fa quello che vuole.
L’attuale crisi che si sta consumando a Gaza è solo l’ennesimo capitolo di una lunga serie di eventi che hanno visto il popolo palestinese vittima di violenze sistematiche, soprusi e repressioni.
Se ci fosse ancora bisogno di una prova che l’Unione Europea non è altro che un burattino nelle mani delle élite finanziarie e dell’industria bellica, Ursula Von der Leyen ce l’ha servita su un piatto d’argento.
Un altra vergognosa “intervista” a Giorgia Meloni. I suoi elettori avranno sicuramente sbavato davanti al televisore anziché farsi due domande e cambiare prospettiva di pensiero.
Zelensky confonde “la sua gente” con il battaglione Azov e i suoi sostenitori, e cioè una piccola parte del popolo ucraino, in gran parte residente all’estero.
Molti ancora ignorano l’intera cronologia storica che ha portato a questo conflitto. Questo scontro non nasce con l’invasione russa, ma affonda le sue radici in eventi ben più recenti, non in epoche remote.
Ursula Von der Leyen ha appena presentato un piano di riarmo da far venire i brividi. La bellezza di 800 miliardi che saranno stanziati tra prestiti, emissione di debito europeo e sentite un po’, regole di bilancio pensate ad hoc per permettere ai paesi UE di spendere quanto più possibile.
Oggi ci dicono che è possibile spendere in armi dall’oggi al domani una cifra pari a oltre tre volte il PIL di quella stessa Grecia che invece fu distrutta, spolpata, svenduta, umiliata.
Ieri sera ho guardato con molto interesse su Rai5 il film Adulti nella stanza, di Costa-Gavras – tratto dall’omonimo libro di Yanis Varoufakis – che raffigura perfettamente la drammatica fase…
Trump non manderà più a Zelensky nemmeno le cerbottane in modo che molli l’osso e si metta a trattare la resa seriamente. Si apre una nuova fase.
Daniele Silvestri nel 2002 scriveva una canzone che oggi sembra un’analisi geopolitica più lucida di quelle che ci propinano gli editorialisti da salotto. “Il mio nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa, nella fondina tiene le carte Visa, e quando uccide non chiede scusa.” Più chiaro di così.
Per cosa manifesterà la “piazza europeista” del 15 marzo? A giudicare dalle adesioni, chi ci sarà avrà idee molto diverse sull’Europa, anche radicalmente opposte.
Chi comanda parla poco. Chi ha il potere di decidere non si perde in polemiche e in riunioni estenuanti. Andreotti parlava poco.
Mentre Trump taglia i fondi a Kiev: “Solo per la pace” – Il presidente: “Zelensky crede di poter continuare a combattere”. Distensione con Mosca, stop agli attacchi hacker
Se Trump è un criminale pericoloso, allora chi governa in Europa è un doppio criminale. Perché oltre a sostenere Israele nella pulizia etnica spinge per la continuazione della guerra in Ucraina.