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La scazzottata tra Trump e Zelensky

Scene da saloon davanti al mondo intero. Invece che firmare l’estorsione sulle terre rare, Zelensky ha provato il colpo di scena dettando condizioni nonostante la disfatta. In cambio si è beccato degli sganassoni in mondovisione.

Voleva essere un duro

Una scena come il match Trump-Zelensky nello studio ovale a favore di telecamere è un unicum nella storia, figlio dell’Èra Donald che sconvolge non solo la sostanza, ma anche le forme della diplomazia mondiale.

Per il ras americano Ucraina ed Europa sono solo comparse

Nuovo medioevo — Scene di caccia e di guerra alla Casa bianca. Davanti a Trump, Zelensky ha cercato disperatamente di difendere le sue ragioni e quelle dell’Ucraina. Ma si è accorto troppo tardi che il famoso accordo sulle terre rare era una trappola per attirarlo a Washington e far rotolare la sua testa sul tavolo del negoziato

La solita politica Usa e getta

Zelensky è stato “accolto”, se così vogliamo dire, da Trump, che lo ha metaforicamente preso a sberle dall’inizio alla fine, rinfacciandogli senza perifrasi edulcoranti tutta la sua nequizia e tutta la sua inutilità politica.

L’indignazione a gettone

Trump alza la voce con Zelensky e tutti i giornaloni, gli intellettuali a gettone e quei maledetti politici servi e guerrafondai a piangere, a rivendicare rispetto e a indignarsi per l’umiliazione.

La memoria di chi non si rassegna all’oblio

Il film di Walter Salles, basato sulla vicenda reale di Rubens Paiva, fa qualcosa che il sistema politico brasiliano ha accuratamente evitato per decenni: riporta alla luce i fantasmi, costringe il Paese a guardarsi allo specchio, a riconoscere le macerie morali su cui ha costruito la sua fragile democrazia.

Le auto non si vendono? Produciamo carri armati. L’idea piace anche al governo italiano, M5s: “Economia di guerra, Meloni chiarisca”

“Si parla moltissimo della riconversione dell’automotive al sistema della difesa, non si può ignorare che la spesa per la difesa e gli investimenti della difesa hanno anche una ricaduta in termini di crescita economica. È l’elemento da cui devo partire, per quanto riguarda gli interessi del mio ministero”, ha detto venerdì il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Gad Lerner e il bipensiero

Gad Lerner ci spiega meticolosamente perché Zelensky sia comparabile alla figura di Salvador Allende. Una narrazione del tutto surreale e inconsistente.

Bomba sulla nave: niente sequestro (per salvare Kiev)

Poco meno di due settimane fa la Seajewel, petroliera della compagnia greca Thenamaris, ha subito un doppio attentato esplosivo in acque italiane. Ma per i magistrati che indagano per naufragio aggravato da terrorismo non c’erano né la necessità né le condizioni per disporre un sequestro.

I veleni di Ottana

I veleni di Ottana. La vasta piana del nuorese. Dove si è consumato il sogno irreale della industria chimica che avrebbe dovuto sradicare il banditismo e assicurare prosperità. Erano gli…

Toghe rotte

Se ieri l’80% dei 9 mila magistrati italiani ha aderito allo sciopero dell’Anm, queste famose “toghe rosse” iniziano a essere un po’ troppe.

La gabbia dei matti

La posizione europea è così manicomiale che potremmo presto assistere alla firma di un’intesa Usa-Russia-Ucraina fra le proteste di Von der Leyen, Kallas e altri squilibrati.

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