NATO bombing of Serbia 1999

I ferri e i bronzi

Se esistesse una Corte penale internazionale per le facce di bronzo, si aggiudicherebbero subito un processo con condanna incorporata Biden, Zelensky e il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja, l’inglese Karim Khan.

Il bene di farsi male

Quando è esplosa la ridicola polemica sulla caricatura di Elly Schlein firmata sul Fatto da Francesco Federighi, abbiamo pensato che la replica migliore non fosse quella di spiegare cos’è la satira e cos’è una caricatura ai nostri innumerevoli censori. Molto meglio rinfrescarci tutti la memoria e regalare ai nostri lettori le migliori copertine del papà della moderna satira italiana: Il Male.

Letta e l'Agenda Draghi

L’importante è leccare

È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più. E allora ripensi all’Agenda Draghi. Che fine avrò fatto? Anzi, l’avranno poi trovata, gli archeologi, dopo tante ricerche e tanti scavi?

Gaetano Bresci: Vita, attentato, processo, carcere e morte dell’anarchico che uccise re Umberto I

L’anarchico pratese che uccise il re Umberto I a Monza il 29 luglio del 1900 venne assassinato dai carcerieri di Santo Stefano il 22 maggio del 1901, probabilmente su ordine delle autorità di governo di Roma, però la sua morte fu fatta passare e archiviata per sempre come un suicidio. Lo denunciò dopo la Liberazione, davanti all’Assemblea Costituente, il futuro capo dello Stato Sandro Pertini, che in quelle isole era stato confinato durante il fascismo.

Uccisione di Enrico Mattei

Meloni parla spesso di Mattei senza dire che è stato ucciso

Giorgia Meloni parla spesso di Enrico Mattei. Ovvio che ne apprezzi l’opera tanto da dedicargli il “Piano per il Mediterraneo”. Tuttavia la presidente del Consiglio non va oltre circa la figura del fondatore dell’Eni, a suo tempo oggetto di sferzanti attacchi da parte della destra confindustriale e missina e poi oggetto di un attentato mortale che Meloni si guarda bene dall’accennare.

Massimo Fini

Abbiamo smesso di vivere per paura della morte

Nella nostra società non esiste più l’uomo sano, sostituito da quello “a rischio”, un’espressione che fa venire i brividi. Sono “a rischio” anche i bambini, figli di genitori “a rischio”, cioè sanissimi ma che in futuro potrebbero sviluppare ipoteticamente alcune patologie.