La verità, gli olocausti e il marito di Macron
La verità fa vergognare il complottismo. Ma farla emergere è una lotta.
La verità fa vergognare il complottismo. Ma farla emergere è una lotta.
Il leader francese sta valutando l’invio di truppe nel conflitto tra Russia e Ucraina, ma il suo momento da “piccolo imperatore” rischia di trasformarsi in un incubo per molti.
Macron esalta l’atomica, la Polonia vuole testate, ma la vera sicurezza sta nella diplomazia, non in una corsa agli armamenti che arricchisce solo l’industria bellica.
Il problema non è tanto Macron in sé, quanto il fatto che le sue follie trovano eco in un’Europa che non sa più distinguere tra strategia e isteria.
L’uomo solo all’Eliseo. Non più la democrazia, ma solo i ghiribizzi di un presidente di destra e per giunta instabile psicologicamente
Riapre Notre Dame, Macron sfila tra leader stanchi e ipocrisie. Si celebrano simboli mentre l’Occidente ignora tragedie come Palestina e conflitti globali.
Macron celebra la sua “rivoluzione”, ma Le Pen è intatta e lui sembra il politico più stupido, riducendo i suoi seggi e favorendo Mélenchon e Le Pen.
Macron, già bollato come “imbecille” da Fitoussi, ora è snobbato da gran parte dei francesi. Il suo goffo tentativo di allearsi con una sinistra che ha sempre disprezzato evidenzia il totale fallimento della sua politica centrista, aprendo le porte all’ascesa delle destre.
PARIGI IN NERO – Macron ha aperto le porte del potere alla destra di Le Pen, concentrando le sue accuse sulla sinistra unita nel Fronte Popolare: criticare le stragi di Israele diventa un marchio d’infamia
Le elezioni europee vedono “europeisti” e “sovranisti” in uno scontro feroce, con leader che spingono per un’Europa militarizzata e pronta alla guerra contro la Russia.
Macron esorta i leader europei a decidere rapidamente sul da farsi se Putin dovesse mirare a Kiev, evidenziando il fallimento delle strategie della NATO e la possibilità di un errore fatale.