Gli USA contro i paesi BRICS: divide et impera
Trump promette di rilanciare l’America con tariffe e reindustrializzazione, ma consumismo, inflazione e il boom della Cina rendono il suo obiettivo irrealizzabile.
Trump promette di rilanciare l’America con tariffe e reindustrializzazione, ma consumismo, inflazione e il boom della Cina rendono il suo obiettivo irrealizzabile.
La presidenza Trump riflette la tensione tra retorica populista e limiti istituzionali, evidenziando il potere reale degli apparati e le sfide globali degli USA.
Meloni, prigioniera del narcisismo di Trump: due ore di documentario complottista, applausi forzati e sudditanza in stile “Silvio & le Olgettine”.
Meloni svende l’Italia: 1,5 miliardi a Musk per controllare le telecomunicazioni. Altro che sovranismo, è sudditanza mascherata da patriottismo.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Il Codice Salvini confonde tutti tranne lui: sanzioni assurde, farmaci puniti come droghe e contraddizioni grottesche. Forse il test salivare serve a lui.
La destra difende condannati e truffatori mentre attacca Todde per errori formali. Un cavillo burocratico diventa arma politica nell’ipocrisia generale.
La complicità mediatica distorce i fatti storici e attuali, sacrificando popoli per interessi imperiali. Denunciare è un dovere di giustizia.
63 civili palestinesi uccisi e 7 bambini morti di stenti segnano il nuovo anno. Il tramonto dell’Occidente accelera tra ipocrisia e segni di collasso.
Più calano i lettori, più i giornali amplificano politici senza voti, come Renzi e Gentiloni: protagonisti di un circo mediatico che nessuno vuole.
Il caso Abedini rivela l’Italia come pedina degli USA: arresto su accuse inconsistenti, giornalista italiana in ostaggio e diritti umani calpestati.
«La Repubblica» descrive Putin come uno zar e un novello Stalin, emblema della propaganda occidentale che demonizza chi sfida l’imperialismo liberal-atlantista.
Paolo Mieli e la “teoria delle armi infinite” sulla guerra in Ucraina: la Nato saboterebbe sé stessa. Demagogia e strategie mediatiche per evitare critiche.
Scontro di civiltà – La competizione geopolitica e la concorrenza economica vengono mascherate da battaglia per il Bene. Il dittatore che piace all’Occidente diventa così solo un “democratico illiberale”
In poco più di un anno gli Stati Uniti hanno perso due figure storiche, Henry Kissinger e Jimmy Carter, opposti per stile e risultati, ma accomunati dalla capacità di dialogare con amici e nemici.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
I complici degli aguzzini si adontano e danno di matto, esibendosi in insulti da bulli da bar, se persino un comune e civile cittadino li mette a nudo nella loro miseria.
Il silenzio sulla distruzione dell’Ospedale Kamal Adwan è assordante. Il mondo ha ormai accettato pienamente il genocidio perpetrato da Israele.
La legge Nordio-Gelli è l’ultima genialata dei “garantisti”: separare giudici e pm, trasformando i pm in Torquemada ossessionati da condanne a ogni costo.
Le contraddizioni della NATO si aggravano: l’Europa sfida la mediazione USA, prolunga le guerre per procura in Ucraina e Siria, mentre in Palestina il terrorismo di Stato continua impunito.
Due pesi e due misure dominano il 2024: genocidi ignorati, tregue farsa, democrazie svuotate, ipocrisia internazionale tra guerre, sanzioni e interessi geopolitici.
Salvini cita Papa Francesco sul Natale e i poveri, ignorando che il Pontefice critica proprio le sue politiche. Un paradosso politico surreale e incoerente.
Il nuovo codice della strada, autoritario e demenziale, inasprisce pene già eccessive, sacrificando libertà e diritti dei cittadini sull’altare della sicurezza.
Tony Effe escluso dal Concertone per testi controversi. Gualtieri cede alla censura “liberale”. Risultato: sold out per Tony, flop per Roma.
Putin non vuole la pace, ma ha bisogno di far credere all’Occidente che la voglia. Congelare il conflitto in questo momento sarebbe un danno irreparabile per la Russia. Ecco perché.
Alessandro Di Battista denuncia il silenzio dei media e artisti sul genocidio in Palestina, critica la censura social e invita a denunciare i crimini di Israele.
I verdetti su Renzi e Salvini smontano la narrazione del “Toga Party” politico. La giustizia agisce indipendentemente, ma i tempi restano patologici.
L’attentato a Kirillov evidenzia la manipolazione occidentale: si legittima il “terrorismo umanitario” contro la Russia, aprendo nuove finestre di Overton.
Avevamo previsto come sarebbe finita la guerra in Ucraina, ma anche la reazione dei guerrapiattisti alla resa dei conti: fischiettano tutti come se i fatti non sbugiardassero proprio loro.
Se non ci fossero almeno un milione fra morti e mutilati, la guerra in Ucraina sembrerebbe puro cabaret.